
“Il cielo ride un suo riso turchino benché senta l’inverno ormai vicino.
Il bosco scherza con le foglie gialle benché l’inverno senta ormai alle spalle.
Ciancia il ruscel col rispecchiato cielo, benché senta nell’onda il primo gelo.
E’ sorto a piè di un pioppo ossuto e lungo un fiore strano, un fiore a ombrello, un fungo.”
Autunno, Marino Moretti

L’Autunno quest’anno è arrivato improvvisamente, sbattendo le porte dal vento e rovesciando torrenti sul bosco giardino, il giorno prima era Estate: le giornate erano calde e il sole tramontava dopo le otto, il paesino dove vivo era pieno di gente, tutti al mare, tutti in vacanza, le case aperte e il rumore del mercatino la domenica.
L’Equinozio ha cambiato tutto, il cielo è stato puntuale e preciso col calendario, sono iniziati i nubifragi, è tornato il fresco e i villeggianti sono tornati in città lasciando il paesino solo più tranquillo, silenzioso, e romanticamente desolato. Alle sette la sera scende l’imbrunire, il vento soffia tra i rami degli alberi del bosco e in lontananza si sente il roboare delle onde che picchia violento sulla costa rocciosa e frastagliata sovrastata dal castello.
Sì, l’Autunno è proprio tornato, e come ogni anno mi sorprende e mi lascia ammaliata dalla sua poesia.
Il giorno dell’Equinozio è uscita anche la prima parte della linea Autunnale di C’era un volta, comprendendo gioielli della collezione Animalia e Herbaria. Il mio banchetto si è animato di ghiande, funghi, libellule, api, foglie, e da pochissimo, sono felice di dire, anche di pietre: A inizio Settembre ho acquistato delle pietre semipreziose presso un negozio del Regno Unito, la qualità è davvero ottima e sono tanto felice di iniziare a dare un tocco di colore e preziosità ai miei gioielli; per iniziare ho preso dei colori che potessero essere adatti alla stagione Autunno-Inverno, quindi ti anticipo che ci saranno Occhi di Tigre, Ametiste, Lapislazzuli, Labradoriti, Pietre del Sole, Turchesi di Turchia, Onici e Granati…sono tutte davvero molto belle, non vedo l’ora di mostrartele montate =)
Ma ora vediamo più nel dettaglio questa nuova piccola collezione:
…Funghi…
Non c’è Autunno senza funghi, col bosco che ci circonda l’ispirazione è stata facile da trovare e ho cercato di rendere più dettagli possibili su queste piccole sculture in Argento 925 anticate a mano. Questi sono realizzati a partire da un’argilla polimerica termoindurente, lavorati pian pianino con pochi semplici strumenti e poi fusi a cera persa in metallo. Questi funghi in realtà hanno fatto un viaggio nel tempo arrivando direttamente dal mio vecchio laboratorio creativo The Sacred Hawthorn, ne facevo tantissimi e di tutti i colori, ora ritrovati sono stati trasformati in gioielli preziosi e piccoli ciondoli per portare sempre con sè un pezzettino di questa stagione così meravigliosa.

…Rosa…



La rosellina è un design che conosci già ma qui è impreziosita da un granato rosso profondo che richiama il colore intenso di alcune rose che sbocciano in autunno.
Granato
Fuoco: l’elemento fuoco riguarda la sfera dell’energia e della forza maschile (coraggio, volontà, purificazione, conquista).
Dato il suo colore rosso trasparente, i popoli antichi associavano il granato al sangue. Le culture indigene del Brasile lo chiamavano il sangue della terra e lo consideravano responsabile della fertilità del suolo e della ricchezza della vegetazione tropicale.
Il granato corrisponde nel Medioevo al carbonchio, la leggendaria pietra che risplende al buio e dona luce e speranza alle anime che si trovano nell’oscurità, oltre a preservare dalle malattie degli occhi e dalla peste.
Era considerata anche la pietra degli eroi, cioè era dedicata a coloro che erano in grado di sopportare dure prove per dimostrare il loro coraggio: infatti il granato ha un aspetto insignificante quando è grezzo, ma diventa luminoso se lavorato, dunque rappresenta una metafora della trasformazione e della crescita dell’individuo.
Durante le guerre, si usava incastonare il granato sugli scudi e sull’impugnatura delle spade come protezione.*1
“L’amore è un fiore che sboccia dovunque, compie i suoi dolci miracoli sfidando il gelo dell’autunno e la neve dell’inverno e torna a rifiorire, turgido e fragrante durante il corso dell’anno, rendendo felice chi lo dona e chi lo riceve.”
L.M. Alcott

…Ape e Occhio di Tigre…
L’occhio di Tigre che qui adorna il ciondolo con Ape è una pietra davvero bellissima, originaria del Sud Africa e appartenente alla famiglia dei Quarzi, è legata all’elemento fuoco e per questo agisce sulla sfera del coraggio, della forza di volontà e della determinazione.
Sin dall’antichità è stata ritenuta in grado di allontanare il malocchio. Perchè?
A causa del particolare effetto che si crea sulla superficie della pietra quando riceve la luce: si tratta del Gatteggiamento poichè ricorda un occhio di gatto sul quale si riflettono i raggi del sole. Grazie a questo particolare è nata l’idea che potesse proteggere dal malocchio.
Come pulire l’occhio di tigre
Trattandosi di una pietra ricca di ferro, è meglio non tenerla troppo a contatto con l’acqua. Per pulire la pietra, sarà sufficiente un risciacquo veloce e un’asciugatura altrettanto rapida ma accurata.
Curiosità e leggende
L’occhio di tigre è una pietra che è presente nelle leggende e nelle credenze popolari da secoli.
- Per gli antichi egizi donava protezione di sole e terra.
- Gli antichi romani la indossavano per proteggersi dalle ferite delle armi in battaglia e per avere più coraggio.
- Secondo la mitologia orientale era legata alla tigre, animale considerato il Re e veniva usata per equilibrare le energie dello yin e dello yang.
- Nel Medioevo era usato come pietra protettiva contro i sortilegi e i demoni, ed era usato per attrarre ricchezza materiale oltre che spirituale.
- In India era usanza donarla ai propri figli per aiutarli a superare tutti i rischi e i problemi della vita quotidiana.*2

…Ghiande…
Le Ghiande sono arrivate anche in Argento 925 anticato a mano, piccoli amuleti autunnali che ci ricordano la Forza simboleggiata dalla Quercia, un piccolissimo frutto da cui nascono gli alberi tra i più maestosi dei nostri boschi. Questa è realizzata partendo da una vera ghianda raccolta nel mio bosco-giardino ai piedi di un Leccio (Quercus Ilex). Trasformata in Argento tramite l’antica tecnica della cera persa e poi anticata con il fegato di Zolfo, una sostanza che fa diventare le parti in ombra più scure portando fuori i dettagli e donandogli un finish rustico e senza tempo.

…Farfalle…
Diciamocelo, di Farfalle in Autunno non se ne vedono molte, ma la lora delicatezza e la loro grazia possono accompagnarci durante i mesi bui e freddi in attesa di vederle di nuovo in Primavera sopra prati di fiori. Argento 925 anticato a mano.

…Libellula…
E infine l’ultimo pezzo di questa prima parte di Collezione Autunnale, la Libellula (linea Animalia) aveva già fatto la sua comparsa come spilla in bronzo, ma è nata per questa collana, almeno nei disegni. Le ali sono state incise a mano a ciapola e tutto il corpo è stato scolpito con una pasta polimerica e poi fusa in metallo.

Alcune fasi della lavorazione


Presto arriverà anche la seconda parte della Collezione Autunnale con altri animali, altre foglie e soprattutto altre pietre =), intanto se ti va lasciami un commento e fammi sapere cosa ne pensi 😊
Al prossimo appuntamento
Virginia
Fonti:
*1 cure-naturali.it
*2tuttogreen.it

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