Sapore di Sale

M’hanno portato una conchiglia.
Dentro le canta
un mare di nappa.
Il mio cuore
si riempie di acqua
con pesciolini
d’ombra e d’argento.
M’hanno portato una conchiglia.

(Federico Garcia Lorca)


La scorsa settimana ti ho presentato la nuova mini collezione estiva, un set di piccoli gioielli ispirati al mondo sommerso, all’estate, alle passeggiate infinite sulla spiaggia a raccogliere tesori. Il paese dove vivo si affaccia letteralmente sul mare, e con lui viviamo come in simbiosi, la nostra storia stessa racconta di vascelli, pirati e di sale. Quest’anno poi ho iniziato a fare delle lunghe nuotate con maschera e macchina fotografica subacquea e il divertimento si è moltiplicato. Inoltre trovo sempre nuovi spunti per le mie creazioni, ho già in mente una piccola new entry per questa collezione, un gioiellino trovato in fondo al mare, tra scogli e alghe…

La protagonista indiscussa di questa collezione è la Ciprea, una conchiglia che tutti conosciamo dato il suo grande utilizzo (da tempo immemore) nella gioielleria, ma siamo sicuri di conoscerla davvero?

Per esempio, sapevi che in Cina è stata usata per circa 3000 anni come moneta?

In tempi antichi veniva considerata un dono degli oceani e si pensava avesse poteri magici. Alla Ciprea è stato conferito un significato simbolico in molti culti e credenze a causa della sua forma: la piccola apertura nella faccia inferiore della conchiglia rimanda alla forma del genitale femminile, e per questo in molte culture antiche è stato considerato il simbolo della fertilità. In alcuni paesini dell’Italia del Sud si usa ancora oggi indossare una collana di cipree contro l’infertilità, costume che troviamo anche in Giappone, in Nigeria, nel Sud Pacifico…

Alle Figi invece la ciprea rivestiva un ruolo d’onore, era infatti riservata al capo villaggio poichè si pensava che in essa risiedessero gli spiriti dei capo villaggio precedenti; conchiglia magica che veniva passata di generazione in generazione, pensa che un uso inappropriato veniva punito molto severamente.

Anche in Antico Egitto la Ciprea veniva largamente utilizzata, anche qui come amuleto di protezione femminile.

<<Questa conchiglia marina si presta a due interpretazioni simboliche:

  • Ciprea = occhio: nella sua forma si potrebbe individuare un occhio umano. Per questo motivo era talvolta situata nell’orbita oculare dei morti in sostituzione degli occhi, perché fornisse al defunto capacità visive nell’aldilà (consuetudine dell’Africa Occidentale, dell’Egitto, del Borneo e della Nuova Zelanda). In Nigeria i copricapo da cerimonia spesso erano incastonati con conchiglie di ciprea perché davano l’impressione di numerosi occhi rivolti verso ogni direzione; in India la mucca, animale sacro, è ornata con conchiglie di ciprea intorno al collo.
  • Ciprea = vulva: in alcuni testi antichi si fa riferimento alla ciprea come simbolo della «porta femminile della vita» perciò diventa simbolo ed espressione di fertilità.>> (www.ilterzoorecchio.wordpress.com)

La mini collezione comprende anche un paio di orecchini a cerchio completamente in ottone decorati con due piccole conchiglie che ho personalmente raccolto sulla spiaggia del paesino dove abito. E’ un abitudine che hai anche te? Io ci potrei passare davvero le giornate, kilometri su e giù con lo sguardo concentrato a trovare la conchiglia più bella. Questa in particolare mi attirò subito perchè, come si vede, il mare l’ha erosa su un fianco lasciando intravedere in questo modo la bellissima spirale interna, intorno cui l’animaletto si arrotola e vive. Dalle mie parti queste le chiamiamo gangilli, ma dubito che sia il vero nome, anzi se la riconosci e ti va di dirmi come si chiama dalla tue parti sarebbe molto interessante!




Infine ti lascio con una bellissima riflessione sul simbolo:

“ Un simbolo crea un rapporto tra la sorgente originale dell’uomo e la sua finalità, ossia conduce l’uomo dalla sua origine al suo termine. Questa origine e questo termine sono entrambi divini” (M.M.Davy ).

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